Sono ormai passati due anni da quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato l’esistenza di un nuovo ceppo di coronavirus, nominato successivamente “Covid-19”. Numerose misure di sicurezza sono state prese in considerazione per cercare di prevenire e controllare la diffusione di questo virus, ma una prima difesa è anche un’adeguata qualità dell’aria.
Ma esattamente, quali sono i parametri qualitativi a cui dobbiamo fare attenzione?
La temperatura: è uno dei parametri più importanti. Secondo le disposizioni dell’OMS e delle regolamentazioni nazionali, la temperatura da mantenere negli ambienti non deve superare i 20°, con una tolleranza in eccesso e difetto di circa ±2°, tenendo anche in considerazione la differenza tra interno ed esterno durante le diverse stagioni.
Il PM2.5 e il PM10: Le particelle di materiale particolato 2.5-micron sono in minima parte di origine naturale ma per gran parte sono di origine industriale di varia natura. La ricerca mostra che la gravità di un’infezione da Covid-19 è legata al particolato PM2.5, data la correlazione tra le persone che vivono in aree con un maggiore inquinamento ambientale da PM2.5 e un maggiore rischio di esiti gravi della malattia. Lo standard della Environmental Protection Agency per la protezione della salute pubblica ritiene che i livelli di PM2.5 in qualsiasi area non dovrebbero superare i 12 µg /m.
Umidità relativa: è una misurazione della concentrazione di acqua nell’aria, che deve essere generalmente compresa tra il 40 e 60%, con tolleranza massimo ± 10%. Un’umidità relativa molto bassa può portare ad una maggiore sopravvivenza di alcuni virus, aumentando così la diffusione delle infezioni virali.
Per mantenere le proprietà dell’aria ad un livello accettabile si raccomanda principalmente di osservare le regole di ventilazione degli ambienti interni, ma ci sono spazi come scuole, ospedali, teatri o palestre che richiedono differenti tipologie di misure di sicurezza. Prima di tutto, queste particolari strutture dovrebbero minimizzare o eliminare il ricircolo dell’aria all’interno delle stanze, massimizzando il cambio con aria esterna.
Il progetto di NVnova, denominato ISSK (Indoor Safe Space Kit), ha come scopo il monitoraggio della qualità dell’aria per garantire che sia sempre adeguata e sanificata combinando la rilevazione dei parametri qualitativi con l’utilizzo di efficienti sistemi di purificazione. Sicuramente una nuova sfida nell’ambito dell’innovazione digitale, sempre più utile e presente nella vita di oggi. È fondamentale introdurre nelle nostre abitudini anche l’utilizzo di sistemi di purificazione, che devono essere preliminarmente certificati o validati scientificamente, soprattutto quando devono coesistere più persone in ambienti chiusi per molto tempo.
La scelta di rilevare e monitorare dei parametri specifici non è stata casuale. Infatti, sono stati presi in considerazione molteplici studi effettuati da importanti organizzazioni esperte in salute e sicurezza quali ASHRAE, OMS e SIMA ONLUS (in particolare gli studi sul virus Covid-19), che comprendono approfondimenti sulle modalità di contagio e trasmissione dei virus, il comfort termico e gli specifici ambienti interni.
La qualità dell’aria è stata considerata un importante mezzo di prevenzione anche nelle scuole americane: all’interno di ogni aula sono stati posizionati due dispositivi di purificazione, con monitoraggio costante dei parametri ambientali qualitativi e specifiche indicazioni sui ricambi d’aria ogni ora. Inoltre, sono state introdotte efficaci misure preventive per ogni singolo studente, con la disponibilità di tamponi e test sierologici e un’infermeria specifica.
In conclusione, l’uso di un purificatore d’aria che utilizza una tecnologia di qualità, è davvero una scelta migliore per tutti: consideriamolo un investimento che ottimizza la qualità della propria vita e di chi ci circonda.
Photo by Saad Chaudhry on Unsplash
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